Contrariamente a molti paesi africani "inventati" a tavolino dalle potenze coloniali, il Mali ha una storia ricca e millenaria: essa è talmente antica che nel paese troviamo delle pitture rupestri che risalgono al tempo in cui il Sahara era lussureggiante di vegetazione. Il primo impero che dominò il Mali fu quello del Ghana, attorno al IV secolo D.C., stanziato nella parte occidentale (la regione schiacciata tra Guinea, Senegal e Mauritania). |
Qui - nel Mande’ - si formò il più antico apparato statale dell’Africa. (questo impero non ha nulla a che vedere con l'attuale Ghana, che ne ha preso in prestito solo il nome).
Gli studiosi ritengono che i primi stanziamenti umani in questa regione siano dovuti a migrazioni provenienti dall’area egizia, e la zona del Mandé fu scelta per le favorevoli condizioni climatiche e la fertilità del terreno. L’apogeo dell’Impero del Ghana fu raggiunto attorno all’anno 1000: proprio di quest’epoca parlano i viaggiatori - mercanti arabi, che lo descrissero in tutto il suo splendore, tramandandone la memoria. La ricchezza dell’ impero del Ghana era dovuta soprattutto all’oro, estratto in grandi quantità dalle miniere del massiccio del Fouta Djallon (sede delle sorgenti di importanti fiumi quali il Senegal ed il Gambia) ora in territorio guineano. Il commercio era gestito dagli arabi, che utilizzavano le vie carovaniere ma soprattutto il fiume Niger, che fu sempre, ed è ancora, il più comodo accesso per il commercio e gli scambi culturali di tutta l’Africa Occidentale. Con il commercio gestito dai mercanti arabi arrivò anche la religione musulmana: la conversione all’Islam di molti dignitari dell’impero è considerata una delle probabili cause della sua caduta.
Infatti alle porte del regno stavano avanzando minacciosi gli Almoravidi, una dinastia musulmana berbera, che dominò per tre secoli il Marocco, l’Algeria e parte della Spagna (dall’XI al XII sec.), fino a che furono sconfitti dagli Almohadi.
Gli Almoravidi non furono in grado di mantenere il potere e l’unità del paese; furono scacciati e sulle macerie dell’Impero del Ghana pullularono vari reami, animisti e mussulmani, in conflitto fra loro. Infatti, verso la metà del XIII secolo, il re dell'etnia malinke’ Sundiata Keita fece strategicamente convertire il suo popolo all'Islam, ottendo così il monopolio del commercio dell'oro e del sale. Questo re malinké riunificò la regione (lasciando autonomia ai reami) sotto il nome di Impero del Mali (che significa ippopotamo, ad indicare potenza). Questo personaggio è tuttora presente nelle leggende e nelle canzoni tradizionali maliane ( celebre la famosa “Mandjou, di Salif Keita, che tutti i maliani conoscono ed amano: ai concerti spesso tutti la cantano in coro); animista, Sundiata si convertì all’islamismo per favorire l’unità del paese ed il commercio: egli stabilì che la capitale fosse a Niani, lungo un affluente del Niger; le rovine di questa città sono ancora scavate dagli archeologi moderni.
L’Impero del Mali toccò l’apice della sua potenza col sovrano Mansa Kanka Musa (Mansa in malinké significa imperatore), verso il 1330, arrivando ad estendersi dal Senegal fino alla Nigeria. Con questo sovrano il nome del Mali divenne famoso in tutto il mondo grazie alle ricchezze che egli profuse in occasione del suo pellegrinaggio alla Mecca nel 1324. Si racconta che gli uomini del suo seguito fossero 8.000, e che l'imperatore abbia fatto omaggio di numerosi oggetti d'oro ai luoghi sacri ed ai sovrani incontrati. Proprio in questo periodo il commercio trans-sahariano raggiunse il suo massimo sviluppo, e iniziò lo splendore di Timbuktu’ e Djenne’, che divennero centri di ricchezza e cultura: vi sorsero numerose moschee e un paio di università, costruite nell'intento di creare un impero influente, vasto e potente. La ricchezza erano ancora l’oro (commerciato fino nell’Inghilterra dei Plantageneti), l’avorio, il sale, il commercio degli schiavi, le noci di cola. Tanto splendore e tanta ricchezza non potevano non attirare sciagure; ben presto si verificarono ribellioni dovute alla cattiva amministrazione, separatismi, incursioni e rapine da parte dei Touareg e dei Mossi. Tutto ciò finì col determinare il decadere dell’Impero, e l’emergere dello stato vassallo dei Songhay.
I Songhay, attuali abitatori della zona di Mopti, nel 1375 fondarono la città-stato di Gao (presso il fiume Niger); questa etnia potente e ben organizzata, mentre l'impero di Sundiata Kaita era impegnato a costruire le sue università, creò un esercito di professionisti ed una burocrazia efficiente: ben presto furono in grado di attaccare e saccheggiare la capitale del Mali (allora Niani), e nel 1464 conquistarono tutto l’impero, sotto la guida di Mohammed Askia. Sotto i Songhay la città di Toumbouctou raggiunse il massimo sviluppo e splendore, richiamando presso le sue rive dotti mori e giudei, divenendo così una delle principali città dell’Islam. I Songhay costituirono uno stato di tipo moderno, con strutture e servizi evoluti. In quello stesso periodo le navi europee avevano iniziato a percorrere in lungo e in largo la costa dell'Africa occidentale, aggirando così le rotte commerciali del Sahara, riducendo sul lastrico il ricco Sahel. La città di Toumbouctou venne così abbandonata e acquisì la fama di località remota e inaccessibile.
Nel 1591 giunse l’ultima ora dell’Impero Songhay; la fine fu determinata dal conflitto col sultano del Marocco, che lo invase. Poi una ribellione determinò di nuovo la frammentazione in reami, che si susseguirono e alternarono per circa tre secoli, servendo, già cucinato su un piatto d’argento, il vasto territorio maliano ai “gourmet” francesi, che vi giunsero nel 1868.
Nel 1883 il Mali divenne una colonia francese e, nonostante la costruzione di qualche tratto di ferrovia e di vari sistemi d'irrigazione, il paese fu sempre considerato il parente povero delle altre colonie dell'Africa occidentale. Nel giugno 1960 ottenne finalmente l'indipendenza e si unì al Senegal in una federazione che ebbe vita breve e travagliata: nell'agosto successivo, infatti, il Senegal si staccò e Modibo Keita divenne il primo presidente della repubblica del Mali. Keita cercò di mantenere dei legami a livello politico ed economico con la Francia, ma confidando allo stesso tempo sull'appoggio militare dell'Unione Sovietica.
Il Mali lasciò la zona francofona nel 1962, dando corso ad una propria moneta e avviando una serie di disastrose politiche d'ispirazione socialista che piegarono l'economia e causarono l'introduzione di varie misure d'austerità per ridurre i costi del bilancio nazionale. Questi provvedimenti furono estremamente impopolari e portarono all'incruento colpo di stato del 1968 che portò al potere Moussa Traoré.
Traoré governò il Mali dal 1968 al 1991, non sempre in maniera corretta e talvolta usando pochi riguardi verso la popolazione. Il Mali divenne una repubblica relativamente tranquilla tra gli anni '70 e '80, nonostante diversi e inevitabili tentativi di colpo di stato e un cruento sciopero degli studenti nel 1979.
Nel 1991 tutto il malgoverno di Moussa Traoré venne infine alla luce: il duro trattamento riservato ai ribelli Touareg, il rifiuto di prendere in considerazione il pluralismo politico e la consuetudine di aprire il fuoco su scioperanti e dimostranti, costrinsero il luogotenente colonnello Amadou Toumani Touré (soprannominato oggi dal popolo maliano: “ATT”) ad acquisire il controllo del paese attraverso un’azione militare ed a nominare un civile, Soumana Sacko, capo di un governo provvisorio. Nel 1992 ebbero luogo le elezioni politiche e venne nominato presidente Alpha Konaré.
Oggi il Mali è un paese tranquillo, con un alto senso civico e dalla vita ordinata e gioviale; sono rari, se non inesistenti, gli episodi di criminalità. Lo sviluppo democratico della società civile va di pari passo con il tentativo di aumentare il livello di vita della popolazione, in uno dei paesi più poveri del mondo.
Superficie: 1.240.142 km² (quattro volte l’Italia). 11.340.480 abitanti; capitale: Bamako
Lingua
La lingua ufficiale è il francese, ma gli idiomi dei differenti gruppi etnici sono parlati correntemente.
La lingua più parlata è il Bambara, che serve anche da lingua commerciale.
Il sonrai è usato lungo il fiume. Il pular (o lingua dei peuhl) è parlato in una vasta zona dell’Africa, che va dal Senegal al Camerun (essendo i peuhl un popolo nomade, dedito alla pastorizia). Il tamachek è usato là dove si trovano i tuareg.
Religione
Circa il 75 % della popolazione è musulmana. Il resto degli abitanti, soprattutto i Dogon (ma anche i Bobo), che da secoli resistono tenacemente alla fede islamica, praticano l’animismo; ci sono anche alcuni cristiani.
Fuso orario
In Mali la differenza di fuso orario è –1 rispetto all’Italia
Valuta
In Mali la valuta è il franco CFA: questa moneta viene utilizzata da 14 paesi, che sono stati colonie francesi (ad eccezione della Guinea Equatoriale e della Guinea-Bissau, ripettivamente ex-colonie spagnola e portoghese). Il rapporto Euro – Franco CFA é: 1 euro = 655 CFA.
La carta di credito è accettata solo negli alberghi dei grossi centri urbani ed in alcuni ristoranti. La moneta di cambio è l’euro: i dollari americani sono accettati mal volentieri, quindi è meglio non portarli.
Norme valutarie italiane
Le norme valutarie in vigore dal 14 maggio 1990 prevedono la libera circolazione di capitali, e consentono pertanto al turista di esportare qualsiasi mezzo di pagamento o titolo.
Assegni bancari, assegni circolari e carte di credito possono dunque essere utilizzati all’estero. Tuttavia superando il limite di venti milioni di lire, la legge richiede la compilazione di un formulario a fini statistici. Inoltre il contante non può superare i venti milioni di lire (la sanzione per chi supera tale cifra e’ pari al 25% dell’importo).
Decade l’obbligo di documentare l’acquisto della valuta in proprio possesso, ed al ritorno da un viaggio all’estero la valuta rimasta inutilizzata non deve essere restituita alla banca, ma può essere liberamente conservata presso il proprio domicilio o presso un conto bancario in valuta estera.
Norme valutarie in Mali
É consentita l’importazione illimitata di valuta locale e straniera, purché dichiarata. É consentita l’esportazione di valuta estera e locale sino all’ammontare dichiarato all’importazione. Le ricevute di cambio devono essere conservate.
Voltaggio
In Mali il voltaggio in uso è 220volt a 50 cicli al secondo.
Telefonia
Per telefonare dall’Italia in Mali il prefisso è il seguente: 00223.
Per telefonare dal Mali in Italia il prefisso internazionale è: 0039.
La copertura dei GSM è garantita quasi dappertutto, ma è limitata in alcune zone del paese ( Paesi Dogon e deserto oltre Toumbouctou.
Disposizioni doganali in Mali
É consentita la libera importazione di:
- 1000 sigarette o 250 sigari o 2 kg di tabacco;
- una ragionevole quantità di bevande alcoliche e profumo per uso personale in bottiglia non sigillata.
L’esportazione d’oggetti d’arte (sculture di legno, bronzi, terrecotte) è sottoposta all’autorizzazione del Museo Nazionale di Bamako.
Acquisti
In Mali si possono acquistare i prodotti del ricco e vario artigianato, vivi ed interessanti perché creati non per il turista (d'altronde piuttosto raro) ma per il mercato locale. I prezzi sono sempre accessibili e mai fissi: il mercanteggiare, arte apprezzatissima, è un mezzo per instaurare un rapporto tra cliente e venditore. Numerosi i prodotti in legno: statue, maschere, marionette, bambole, porte di granai, serrature.
Nei variopinti mercati i tessitori offrono i loro manufatti: coperte policrome in lana e cotone, "pagnes" e tessuti per usi diversi, il tutto colorato a mano. Portamonete, cinture, sandali e cofanetti vengono confezionati in cuoio cesellato o pelle di serpente. I gioielli, poveri o preziosi ma sempre fantastici, sono in pietra, vetro, osso, legno e guscio di uova di struzzo, ma anche in ambra, oro, argento, rame e pietre dure quali agata e malachite.
Gli oggetti in vimini e terracotta sono reperibili ovunque, data la loro importanza quali utensili di uso quotidiano.
Orari di apertura in Mali
Banche: Lunedì / Giovedì 07.30 / 12.00 e 13.15 / 15.00
Venerdì 07.30 / 12.30
Uffici Lunedì /Giovedì 07.30 / 12.30 e 13.0 0/ 16.00
Venerdì 07.30 / 12.30 e 14.30 / 17.30
Fotografie e cineprese
In Mali non esistono limitazioni riguardo l’importazione di cineprese, apparecchi fotografici e videocamere. Si raccomanda però vivamente di portare con sé un buon numero di pellicole dato che in loco il materiale sensibile è di difficile reperimento. Fornirsi anche di numerose pile di scorta data l'inesistenza di tale materiale in loco. Si consiglia di utilizzare sacchetti di plastica per la protezione degli apparecchi dalla sabbia se si ha intenzione di recarsi nel deserto.
Raccomandiamo (dato che nella maggioranza dei paesi africani è tassativamente proibito fotografare i seguenti soggetti: aeroporti, installazioni e automezzi militari, edifici governativi, ponti, militari in divisa) di non trasgredire queste regole, pena guai seri (minimo si finisce una notte in commissariato e si paga una multa salatissima). In ogni caso vi consigliamo di chiedere sempre all'accompagnatore, all'inizio del viaggio, il comportamento da adottare riguardo alla fotografia.
Può essere utile avere con sé un binocolo per osservare l'avifauna o gli ippopotami durante la navigazione sul Niger.
Clima
Il Mali ha un clima tropicale - secco con una sola stagione delle piogge (giugno-settembre). L'influenza del Sahara si manifesta soprattutto in inverno con il riflusso dei monsoni e l'invasione di masse d'aria secca: in questo periodo domina un vento secco: l'harmattan. Le medie mensili delle temperature (massime e minime) variano dai 15° ai 30° nel mese di gennaio e dai 42°C ai 26°C nel mese di maggio.
Abbigliamento
Come precisato negli itinerari da noi proposti alcuni pernottamenti avverranno in tende da campo: è necessario quindi munirsi di un sacco a pelo. Per i viaggi durante i mesi invernali si consiglia di portarsi un piumino, considerando che nella zona di Toumbouctou la temperatura può scendere nella notte intorno ai 10°. Per tutti gli altri periodi si consiglia un sacco a pelo leggero.
Riguardo all'abbigliamento si consigliano abiti pratici e leggeri per il giorno: camicie di cotone, pantaloni lunghi e corti di tela, scarpe comode, calzature da marcia comode (prevedere scarpe con suola Vibram se si ha intenzione di fare Trekking. Per la sera, sempre e solo nei mesi invernali, capi più pesanti come maglione, giacca a vento, k-way, tuta per dormire, calze. Da non dimenticare il costume da bagno (per la piscina negli alberghi o per il fiume, in periodo primaverile). Fondamentali un cappello, gli occhiali da sole torcia elettrica con batteria di ricambio borraccia termica o rivestita di panno per la refrigerazione dell'acqua nastro adesivo spago farmacia personale repellente per insetti carta igienica salviette igieniche creme solari di protezione crema idratante – burro cacao per labbra.
Formalità e disposizioni sanitarie
E’ richiesto il passaporto individuale con validità minima di 6 mesi dalla data di partenza.
Per l'ingresso nel paese è richiesto anche il visto, che si può ottenere presso l’Ambasciata maliana di Roma o tramite la nostra organizzazione previo pagamento dei diritti dovuti. Per ottenere il visto sono necessari il certificato internazionale di vaccinazione contro la febbre gialla, 3 foto recenti ed alcuni dati personali che vi verranno richiesti al momento. Ogni partecipante è tenuto perciò a controllare personalmente la validità del proprio passaporto (che ricordiamo non deve scadere entro sei mesi dalla data di partenza e deve avere almeno due pagine libere e la validità della marca da bollo). Si ricorda che l'organizzazione non ha alcuna responsabilità nel caso di impossibilità a partire o ad entrare nel paese di destinazione a causa di documenti non corretti.
Come già detto, è obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla, che ha validità 10 anni e deve risultare sul certificato internazionale di vaccinazione (libretto giallo, rilasciato dagli Uffici d’Igiene).
È consigliata, se non raccomandata, la profilassi antimalarica, che deve essere iniziata una settimana prima dell'arrivo e proseguita per 4 settimane dopo il riitorno (Lariam, mutuabile; oppure Malarone). Consigliamo comunque di rivolgersi al proprio Ufficio d'Igiene Provinciale per informazioni più dettagliate.
L'organizzazione dispone di un pronto soccorso con i medicinali di prima necessità; si raccomanda però di portare con sé nel bagaglio a mano le medicine di uso personale. Consigliati anche un collirio, degli antibiotici e degli antidiarroici (anche se nei grossi centri ormai si trova di tutto).
Punti d'interesse in Mali
-
Città storiche: Segou, Djenné, Mopti, Toumbouctou, Kayes, Gao, Sikasso
-
La regione del Wassoulou, con le città di Bougouni e Yanfolila
-
Hombori e la mano di Fatima
-
I Paesi Dogon e la Falesia di Bandiagara
-
La riserva di Gourma, tra Douentza e Gossi, con i suoi elefanti (da dicembre a giugno)
-
I Monti Mandingues
-
Kayes, la regione dell’indaco, con le sorgenti del fiume Senegal
-
Il fiume Niger con il Lac Debo
-
La fertile regione di Markala
-
Il deserto a Nord di Toumbouctou