Capitale: Antananarivo Moneta: Ariary Prefisso per l'Italia: 0039 Prefisso dall'Italia: 00261 Fuso orario: + 2h rispetto all'Italia, +1h quando in Italia vige l'ora legale. Lingue: francese e malgascio. Il francese è diffuso nelle città principali, meno nelle aree rurali. |
L’ultimo cartone animato firmato Walt Disney, ha dato una descrizione fantasiosa di questo paese, ha affascinato sicuramente i bambini e non solo, il Madagascar è una terra in grado di far sognare a qualsiasi età.
Il Madagascar non è una meta riservata solo agli amanti di idilliache isole tropicali: questa terra offre molto più del dolce far niente su spiagge sabbiose o di immersioni in acque cristalline alla scoperta di barriere coralline. Le foreste del Madagascar risplendono di migliaia di piante su cui strisciano e saltellano bizzarre creature: lemuri, camaleonti, pervinche e baobab, aloe, gechi e sifaka. Divise dall'Africa da milioni di anni, le foreste del Madagascar sono un vero paradiso per il naturalista, che qui troverà un ambiente ricco di stranezze e peculiarità assenti in qualsiasi altro posto della terra. Ne potrete avere un esempio visitando gli splendidi parchi nazionali, di facile accesso.
Con le sue affascinanti culture tribali, i cerimoniali, il Madagascar stupisce i visitatori e costituisce senza dubbio un'esperienza gratificante.
Il Madagascar è la quarta isola al mondo per grandezza e si trova al largo delle coste del Mozambico. L’isola si staccò dal continente africano più di 160 milioni di anni fa.
Il WWF dice che, se vogliamo ricordarci come era il Pianeta Terra, dobbiamo tentare di conservare almeno il Madagascar. Il perché lo si capisce visitandolo, studiandolo, amandolo. Una terra speciale. Una terra unica. Niente la lega fisicamente a quel mondo da cui un giorno si staccò. Il Madagascar da allora restò solo ed isolato. Niente venti a portare nuovi semi di piante. Nessuna corrente sottomarina. Non a caso qui si trovano le piante, i boschi e gli animali più antichi del mondo. E, ovunque, l’infinita bellezza di luoghi antichi, tutti diversi gli uni dagli altri ma accomunati da tre colori: il rosso delle piste che attraversano gli altopiani, il verde delle foreste, l’azzurro tenue del mare.
Un'infinita bellezza da visitare con pazienza e spirito di adattamento. Perché il Madagascar – come si sentono in dovere di avvertire anche le guide turistiche – è una meta non adatta a tutti, dove bisogna saper rinunciare a qualche lusso e confort. Ma ogni “sacrificio” qui verrà ampiamente ripagato. Parchi e Riserve Naturali, in tutto circa 50, sono sicuramente tra le maggiori attrattive turistiche del paese, ma il Madagascar vanta anche circa 5.000 km di coste, un clima tropicale, belle spiagge di sabbia bianca, lunghi tratti di barriera corallina e fondali ricchi di pesce.
Storia
Il popolo malgascio è un miscuglio di asiatici e africani; esso vive nel Madagascar da 1500-2000 anni circa, benché alcuni manufatti in pietra lascino intendere che sul territorio esisteva una cultura ancora più antica. Gran parte degli immigranti furono polinesiani e malesi che attraversarono l'Oceano Indiano dall'Indonesia e dall'Asia sudorientale; inoltre si verificò un flusso migratorio dall'Africa orientale. Schiavi africani, commercianti arabi, indiani e portoghesi, pirati europei e coloni francesi si fusero con la popolazione autoctona, dando alla fine vita alle 18 'tribù' o clan ufficiali che oggi popolano l'isola. I primi abitanti portarono con sé i prodotti agricoli che avevano raccolto nel Sud-est asiatico; ancora oggi le sterminate risaie del Madagascar ricordano più un paesaggio asiatico che uno africano.
I primi europei giunsero da queste parti solo nel 1500: furono i portoghesi con una flotta al comando di Diego Dias. Nei secoli successivi, i portoghesi, gli olandesi e gli inglesi non riuscirono nel loro tentativo di insediare basi permanenti sull'isola, ma dal XVII secolo in poi alcune bande di fuorilegge riuscirono là dove i loro governi avevano fallito.
Il presidente Ravalomanana ha ottenuto un larghissimo consenso nelle elezioni del dicembre 2002 ed è stato finalmente legittimato.
Il paese versa in una drammatica crisi dopo aver subito sei mesi di paralisi di ogni attività economica, aggravata per di più dal blocco dei trasporti a causa della mancanza di carburante e dei danni provocati ai ponti e alla rete stradale. Inoltre, le condizioni metereologiche sono state pessime: tempeste tropicali, il ciclone Kesiny si è abbattuto sulla zona centro-settentrionale dell'isola mentre la siccità ha colpito la parte meridionale.
Le conseguenze della crisi sono state pesantissime per l'agricoltura poiché i contadini non sono riusciti ad accumulare scorte sufficienti e la scarsità di riserve influirà sul raccolto dei prossimi anni. L'emergenza del paese è data dalla malnutrizione in preoccupante aumento, si soffre di tubercolosi e di lebbra, la durata media della vita è diminuita. Il 75% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.
Per ridurre la corruzione e avviare le necessarie riforme il presidente ha aumentato gli stipendi ai parlamentari e ha ottenuto dalla Francia e dagli USA aiuti pari a 2,3 miliardi di dollari. La popolazione spera che Ravalomanana, uomo d'affari di successo, possa aiutare il Madagascar a mettere a frutto le proprie enormi potenzialità economiche.
Marc Ravalomanana e il suo primo ministro Sylla sono ancora molto popolari nel paese africano, come ai tempi della fuga di Ratsiraka, ma il partito del presidente, il Tiako-I-Madagasikara, ha registrato un notevole calo di consensi nelle elezioni municipali del novembre 2003.
Nel dicembre 2004 uno tsunami dell'Oceano Indiano ha colpito la costa orientale del Madagascar, distruggendo molte infrastrutture e lasciando quasi 1000 persone senzatetto.